Nessuno ne parla ma una vera Università di Biella, statale pubblica, si può creare gratis con i fondi del PNRR. E allora come si spiega che i politici biellesi d’accordo, con le elite biellesi, non vogliono approfittare di questa opportunità gratuita? E’ un bel mistero oppure un piano strategico e un metodo di distrazione di massa (il ben noto ‘marketing territoriale’!) per isolare e controllare il territorio Biellese nei prossimi anni? Forse per garantire un bacino di manodopera a basso costo (in mancanza di altre alternative lavorative) per le industrie manifatturiere biellesi e un bacino di voti facilmente controllabile con poco impegno (date le ridotte aspettative a cui si è abituati) per i soliti politici biellesi (con salamelle e polenta? O l’occasionale mercatino europeo?) La domanda è lecita. Ma nessuno la pone: né le forze politiche di opposizione né gli ‘intellettuali’ biellesi (dai giornalisti agli insegnanti e presidi delle scuole, per fare esempi naturali).
Il tema dello spopolamento della Provincia di Biella, dovuto alla mancanza di opportunità lavorative di qualità per nuove famiglie e all’invecchiamento della popolazione, e al declino economico del territorio biellese degli ultimi decenni dovrebbe spingere tutti i cittadini biellesi a riflettere sulla necessita’ di agire seriamente per far ripartire l’economia biellese, il suo mercato del lavoro e su come renderlo attrattivo (spoiler alert: una vera università statale e trasporti efficienti) perché nuove famiglie si insedino stabilmente sul territorio che potrà cosi’ tornare a crescere.
Dovrebbe anche essere evidente che il turismo spicciolo ed occasionale (un paio di giorni con pranzo al sacco e via) è un piano di sviluppo del territorio biellese che non sta in piedi. Non è sostenibile.
La ricchezza di un territorio sociale, culturale ed economica è data dalle persone che stabilmente, stabilmente e ancora stabilmente sul territorio vivono.
Lasciamo stare i casi turistici eccezionali di città come Roma, Firenze o Venezia. E’ evidente a chiunque abbia fatto un paio di gite fuori dalla provincia di Biella, che Biella non puo’ competere minimamente neanche con altre piccole cittadine dell’arco alpino in termini di attrattività turistica.
E poi diciamolo francamente una cittadina ben rappresentata da un orso (nello stemma comunale) non ha nella sua natura l’ospitalita’ che è invece connaturata e di livelli elevatissimi ad altre popolazioni italiane (quelle del Sud in primis). Ogni popolazione territoriale ha i suoi tratti caratteristici nulla di cui vantarsi o vergognarsi, occorre far forza sul proprio carattere: la laboriosità e tenacità dei Biellesi sono quelli da mettere a frutto.
Quindi occorre chiedersi se non sia pura e semplice propaganda politica ed elettorale la moda di parlare di ‘marketing territoriale’ o delle attrazioni turistiche del Biellese per il resto del mondo.
E a quanto ammontano oggi gli investimenti fatti con soldi pubblici (le nostre tasse) per questa stravaganza del marketing territoriale? E quali benefici ha portato al territorio?
Prendiamo degli indicatori molto semplici e verificabili da tutti con la propria esperienza diretta negli ultimi anni:
- negozi chiusi in via Italia ed attorno
- età media della popolazione
- stipendio medio della popolazione
- disoccupazione giovanile
- nuove famiglie
- numero di cartelli ‘Vendesi’ che possiamo contare facendo una passeggiata in città. Sia per gli immobili privati sia per i negozi fronte strada.
- numero di giovani che vanno a studiare fuori provincia
- numero e qualita’ dei lavori offerti ai laureati
- qualità dei collegamenti offerti dai treni locali
- l’autostrada che non c’è da 50 anni
- etc.
Sempre convinti che vada tutto bene? Salamella e polenta per tutti? Pane e circo?
La scelta politica e delle elite biellesi di non utilizzare i fondi del PNRR per creare una vera Università degli Studi (statale pubblica) di Biella è pero’ ciò che colpisce di più.
L’assenza di investimenti nella formazione superiore è cio’ che distrugge sul medio e lungo termine un territorio perchè l’assenza di persone giovani (nuove famiglie) con livello di istruzione medio elevato e l’assenza di lavori e di imprese ad alto tasso di conoscenza sul territorio Biellese sono i due fattori fondamentali di sviluppo e di benessere economico di un territorio che mancano nella Provincia di Biella. Con ovvi ed immediati effetti anche sugli aspetti sociali e culturali del tessuto del territorio nel corso degli anni.
Questo non lo dice chi scrive. Lo dicono nelle prime pagine i manuali di macro-economia (eh già ma occorre almeno averli sfogliati!) quando parlano dei fattori (demografico e innovazione/tecnologico) che determinano la ricchezza di una economia di un territorio.
Se avete un parente che sta studiando economia (in una università statale di preferenza) chiedete a lui.
Chissà se alla ‘Università a Biella’ con lezioni delocalizzate a Biella presso Città Studi lo insegnano?
Dunque la situazione odierna a luglio 2022 è la seguente: l’Italia e l’Europa stanno entrando in recessione, l’inflazione reale è almeno al 10%, sono offerti al Biellese i fondi pubblici del PNRR (gratis!) e viene chiesto ai politici biellesi di presentare dei progetti su come utilizzarli.
Nonostante da piu’ di due anni chi scrive e altri 150 biellesi abbiano presentato la proposta/invito ai politici biellesi di realizzare una vera Università di Biella, la proposta è stata ignorata.
Quale futuro avrà il territorio Biellese nei prossimi anni?
Sarebbe bello che i giornalisti e l’intellighenzia (attenzione parola della lingua russa!) Biellese si interrogassero pubblicamente e mantenessero viva l’attenzione su questo tema così importante.
I politici biellesi e le elite del territorio sono gia’ perse e sul fronte opposto di questa battaglia di visione futura del territorio rispetto ai cittadini comuni Biellesi.
P.S. Gratis significa Gratis! Il 13 agosto 2021 la Commissione europea, a seguito della valutazione positiva del PNRR, ha erogato all’Italia 24,9 miliardi a titolo di prefinanziamento (di cui 8,957 miliardi a fondo perduto e per 15,937 miliardi di prestiti a tasso agevolato), pari al 13% dell’importo totale stanziato a favore del Paese. Significa che un terzo dei fondi è gratis. I restanti due terzi a tasso agevolato: ma tutti (quelli che sanno un po’ di finanza) sanno che con l’inflazione al 10% è meglio ripagare un prestito che concederlo. Soprattutto se il prestito è utilizzato per investimenti di sviluppo strutturale: ovvero che producono ricchezza come appunto l’innovazione e la formazione. Quindi sui fondi gratuiti pari a 8 miliardi c’e’ ampio spazio per finanziare l’Università di Biella che puo’ costare 50 milioni di euro l’anno. Questi 50 milioni di Euro (principalmente edilizia, manutenzione e stipendi personale) sarebbero poi spesi presso le imprese del biellese. La mancanza di questi 50 milioni di Euro sulla provincia di Biella è un altro danno che la politica economica miope dei mercatini e della festa della birra (marketing territoriale, ne avete sentito parlare?) producono al tessuto economico del Biellese. Basta guardare quante case espongono il cartello vendesi e quanti negozi hanno chiuso e sono vuoti nelle vie del centro di Biella.
E notare che qui stiamo parlando solo del 13% dell’importo totale assegnato all’Italia.
Ref. https://www.ge.camcom.gov.it/it/gestisci/finanziamenti-e-contributi-per-limpresa/il-piano-nazionale-di-ripresa-e-resilienza-pnrr
Per firmare la petizione invia un messaggio sulla pagina facebook della vera Universita’ di Biella
https://www.facebook.com/unibiella.org
scrivendo:
“Firmo la petizione per
l’Universita’ di Biella,
Nome e Cognome e comune di residenza”
- Lista civica ‘per l’Università di Biella’ alle prossime amministrative nei comuni della Provincia di Biella. Chi è disponibile?
- 220 cittadini della Provincia di Biella firmano la petizione pro Università di Biella. Grazie a Tutti per l’impegno per il futuro del Biellese!
- l’Ascensore Sociale sul territorio biellese non deve esistere. Cosi’ vogliono i politici e le elite biellesi da 30 anni. Ecco perché avere una vera Universita’ statale di Biella è importante per i cittadini della provincia di Biella. Cosa ci dicono gli esami negati presso l’ospedale di Biella? Con rinvio a Cuneo o ad Asti dei pazienti
- l’Università di Biella si può creare gratis con i fondi del PNRR. Ma i politici biellesi d’accordo con le elite biellesi non vogliono da piu’ di 30 anni. Un bel mistero oppure un piano strategico e un metodo di distrazione di massa (il marketing territoriale) per isolare e controllare il territorio Biellese?
- le elite biellesi, in accordo coi politici eletti, impediscono alle imprese della provincia di Biella di incassare 50 milioni di Euro in più ogni anno, gli stipendi dei professori ed impiegati amministrativi, pur di non avere una vera Università di Biella, statale pubblica. Lo stanno facendo da 30 anni. Perché questa scelta?